Per le pubbliche amministrazioni, i privati e le aziende
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In aggiunta agli incentivi per il fotovoltaico per le aziende, gli agricoltori ed i privati del 2022 le imprese possono avvalersi della possibilità di entrare a far parte di una comunità energetica.
Il concetto di comunità energetica si basa su quello di autoconsumo collettivo di energia.
In parole povere, ciò significa che una pluralità di soggetti, si associa fra di loro per la produzione, distribuzione e consumo di energia.
E’ evidente quindi che ci saranno soggetti, proprietari di impianti di produzione di energia da Fonti Rinnovabili detti produttori, come soggetti che invece consumeranno solamente l’energia che questi impianti producono.
Per far parte di una comunità energetica è però necessario che questi soggetti siano riconducibili alla stessa cabina elettrica di media/bassa tensione (ad oggi, in fase di ampliamento a cabine di alta/media che copriranno l’intero territorio di un Comune). Inoltre, gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili come quelli fotovoltaici devono avere una potenza complessiva non superiore a 200 kW (ad oggi, in fase di ampliamento ad 1 MW).
I contributi economici spettanti alle configurazioni ammesse, sono riconosciuti per ciascun impianto di produzione la cui energia elettrica rilevi per la configurazione, per la durata di 20 anni a partire dalla data di decorrenza commerciale dell’impianto di produzione ovvero dalla prima data per cui l’energia di tale impianto rileva ai fini della determinazione dell’energia elettrica condivisa.
Far parte di una Comunità energetica significa a usufruire di due importanti vantaggi economici:
- il primo è ottenere una tariffa d’incentivo cumulabile con gli incentivi per il fotovoltaico 2022 per le aziende per promuovere l’utilizzo di sistemi di accumulo. Per quanto riguarda l’energia condivisa nell’ambito delle comunità energetiche la tariffa incentivante è di 110 €/MWh.
- Restituzione di alcune voci in bolletta a fronte dell’evitata trasmissione dell’energia in rete che questi impianti permettono per un importo pari a circa 50-60 €/MWh.
I contributi economici spettanti all’energia condivisa nell’ambito di una delle due configurazioni ammesse sono alternativi agli incentivi di cui al D.M. 04/07/2019 e al meccanismo dello Scambio sul Posto.
Resta ferma la possibilità di fruire delle detrazioni fiscali per i clienti residenziali.